La Giornata Mondiale dell’Acqua 2014 all’Anconella
Sabato 21 marzo ore 9.30 Parco dell’Anconella Firenze.
La Brass band SMC guidata dal M. Luigi Pelli in concerto per i ragazzi delle scuole fiorentine in occasione della giornata Mondiale dell’acqua organizzata da “Publiacqua”.
Di seguito un estratto dal sito ContrattoAcqua
Le Nazioni Unite – in collaborazione con gli Stati membri – hanno deciso di dedicare la Giornata Mondiale dell’acqua 2014 all’approfondimento delle relazioni tra “Acqua ed energia”.
Le motivazioni alla base di questa scelta sono state condivise nel vertice di Saragozza, svoltosi dal 13 al 16 gennaio 2014.
Gli Obiettivi posti dalle Nazioni Unite al centro della Giornata Mondiale dell’Acqua del 2014 possono essere cos’ sintetizzati.
• Aumentare la consapevolezza delle interconnessioni tra acqua ed energia
• Contribuire ad un dialogo politico sulla vasta gamma di questioni relative alla connessione tra acqua ed energia
• Dimostrare , attraverso casi di studio, ai decisori politici alcune soluzioni ai problemi di nesso tra acqua-energia e gli impatti positivi di alcune buone pratiche a livello economico e sociale
• Identificare i contributi alle politiche di sviluppo che il sistema delle Nazioni Unite, in particolare UN-Water e UN-Energy, è in grado di offrire;
• Identificare i principali attori da coinvolgere per affrontare i legami e le problematiche fra acqua-energia;
• Contribuire rispetto alle discussioni per gli obiettivi post-2015 a sviluppare le relazioni acqua-energia.
Acqua ed energia sono dunque due risorse naturali strettamente interconnesse ed accanto agli obiettivi proposti dalle Nazioni Unite meritano di essere approfondite anche alcune altre criticità e legami.
Come Contratto Mondiale dell’acqua , impegnati da 15 anni a richiamare l’attenzione dei media e dei cittadini su una visione dell’acqua come diritto umano e come bene comune, desideriamo segnalare anche in occasione della Giornata Mondiali dell’Acqua 2014 alcuni spunti di riflessione sul tema “Acqua ed energia”.
Una delle modalità di produzione di energia si fonda e richiede l’utilizzo delle risorse idriche, indispensabili sia per la produzione di energia idroelettrica, sia per quella nucleare e termica.
Senza energia non sarebbe possibile soddisfare alcuni bisogni umani fondamentali, molti dei quali riconosciuti come diritti, come l’accesso all’acqua, al cibo, alla casa, alla salute, al lavoro, all’istruzione, la mobilità sociale etc.
E’ la natura, con le sue risorse e potenzialità (sole, vento, mare, terra, risorse naturali) che ha consentito sia lo sviluppo sociale che la produzione di quella “energia” alla base dei processi produttivi e del benessere economico e sociale.
La maggior parte dell’energia prodotta mediante utilizzo delle risorse naturali, alcune delle quali in via di esaurimento, si indirizza sempre di più verso lo sfruttamento delle risorse idriche locali (pompaggio di acqua dalla falde, trattamento delle acque di superficie etc.) e una delle criticità che sempre di più si registra è in termini di “giustizia” cioè di accesso all’energia prodotta. Si registrano sempre di più denunce rispetto a progetti di produzione di energia che non sono a diretto beneficio delle comunità locali ma finalizzati a fornire energia nazionale o da esportazione.
Tra le criticità più rilevanti a livello europeo è opportuno ricordare che i principali prelievi d’acqua sono due: il raffreddamento dei processi di produzione d’energia, soprattutto nucleare, e poi l’irrigazione per l’agricoltura. I dati del « Blueprint» sono chiari: «il 44% dell’estrazione è destinata in Europa all’acqua di raffreddamento nella produzione energetica, il 24% all’acqua per l’agricoltura». Per quanto riguarda l’inquinamento e la contaminazione, l’attività agricola e le produzioni industriali a forte intensità chimica e di materiali tossici sono quelle a maggior impatto ambientale. Seconda quanto appena detto risulta difficile pensare come si possa affidare la risoluzione di queste criticità a “portatori di interessi” che rappresentano i principali responsabili di questi usi conflittuali
Tre sono le sfide a cui la comunità internazionale dovrà far fronte nei prossimi decenni: la crescita della domanda di acqua, di cibo e di energia. Tre sfide legate alla crescente scarsità o rarefazione delle disponibilità di questi beni comuni.
Il tema delle sinergie fra ”acqua ed energia” viene proposto dalla Nazioni Unite alla vigilia del 2015, un anno ricco di alcune importanti scadenze a livello internazionale come la conclusione degli obiettivi del Millennio, la proposta da parte delle Nazioni Unite della agenda degli obiettivi sostenibili post-2015 e soprattutto di EXPO il cui slogan è “Nutrire il mondo, energia per la vita”.
L’ambizione di questa esposizione internazionale è quella di proporre agli Stati ed alla comunità internazionale, con il concorso dei privati e del mercato, la identificazione di proposte e modelli con cui garantire cibo, acqua ed energia per tutti entro il 2030.
L’approfondimento delle sinergie fra “acqua ed energia”, proposto dalle Nazioni Unite ripercorre il modello delle precedenti giornate e punta a stimolare l’individuazione delle “buone pratiche” spesso privilegiando quelle proposte dal sistema delle imprese e dalla tecnologia. Dissalazione acque salmastre, disboscamento e vendita legname, energia termale vengono quindi di fatto indicate come le soluzioni più efficaci per ridurre le disuguaglianze e garantire l’accesso all’acqua potabile, ai servizi igienico sanitari e la stessa energia a quanti vivono nelle baraccopoli e nelle aree rurali impoverite attraverso una gestione più efficiente delle risorse idriche localmente disponibili. Il modello proposto ai Governi è quello della “sicurezza energetica”, da affiancare alla sicurezza alimentare ed idrica, obiettivi da raggiungere attraverso il partenariato pubblico-privato e le innovazioni tecnologiche.
Un approccio quindi, quello proposto dalle Nazioni Unite, ben lontano da una visione di “sovranità energetica”, da affiancare ad una “sovranità idrica ed alimentare”, che punta ad invitare gli Stati ed i decisori ad adottare le politiche di uso sostenibile delle acque proposte dalle “industrie verdi” (green economy) che consentono l’accesso energetico a basso costo ed entrate economiche per ridurre le disuguaglianze.
Peccato che la maggior parte di queste “buone pratiche” finalizzate alla produzione di energia idroelettrica sono spesso associate o realizzate da imprese private o da programmi governativi finanziati dalle Banche internazionali che adottano politiche di “ land grabbing ” e di “ water grabbing ” e che si sostanziano attraverso la costruzione di grandi dighe, spostamenti di comunità locali o la loro espropriazione dalla gestione delle terre e, delle risorse idriche.
Per approfondire questi aspetti, come CICMA abbiamo pensato di mettere a disposizione in questa pagina del sito, in preparazione della Giornata Mondiale dell’Acqua 2014 e successivamente, accanto ai nostri contributi, materiali di documentazione prodotti anche da altre associazioni o istituzioni che riteniamo possono aiutare ad approfondire queste interconnessioni e le principali criticità. Buona lettura